"In un regime totalitario gli idioti ottengono il potere con la violenza e gli intrighi... in una democrazia, attraverso libere elezioni..."

venerdì 27 settembre 2013

VIENI AVANTI CRETINO...


Autore: Emiliano Bonatti



Ogni giorno, da decenni a questa parte, abbiamo pensato che la politica italiana avesse raggiunto il punto più basso tra quelli umanamente concepibili, sperando che dal giorno seguente si potesse iniziare finalmente un percorso di recupero non della "buona politica" (utopia irraggiungibile nel belpaese), ma della semplice decenza. I fieri scudieri pidiellini sono riusciti, invece, nel complicatissimo obiettivo di abbassare ulteriormente l'asticella del limite. La penosa sceneggiata di ieri dei senatori berlusconiani che minacciano e firmano dimissioni in bianco per accompagnare il proprio leader nella battaglia contro tutto e contro tutti sono un insulto, oltre che alla decenza, ai milioni di italiani onesti chiamati ad affrontare ogni giorno una crisi che li sta mettendo in ginocchio.

Siamo al servilismo patologico di un'accozzaglia di "miracolati" disposti a tutto pur di genuflettersi al capo, ben consci che quel capo li ha creati e li distruggerà sull'altare della propria salvezza. Una mandria di servi che rovescia in maniera indegna l'interpretazione dei fondamenti normativi delle istituzioni democratiche, ad uso e consumo di una verità che deve piegarsi alle esigenze del messia, e non al governo della convivenza civile. Gridano al golpe, al conflitto istituzionale, alla persecuzione, insultando un Capo dello Stato che si permette semplicemente di fare il proprio mestiere, quello di Garante della Costituzione, solo perchè alza la voce per ricordare a tutti che in uno Stato di Diritto le sentenze della Magistratura (oltretutto declinate in ogni grado di giudizio possibile) semplicemente "si rispettano". La verità, appunto, nel loro starnazzare inizia a sbiadirsi fino a diventare, agli occhi dei poco preparati, l'esatto contrario di quello che è: i reali eversori si trasformano in paladini del diritto, i reali soldatini alla caccia del golpe istituzionale diventano i salvatori della Democrazia.

I "paladini della libertà" saranno disposti a bloccare il Parlamento per mesi (viste le abominevoli procedure delle Camere per accettare eventuali dimissioni e procedere alla surroga con i non-eletti) per permettere al loro capo di mantenere il cappello dell'immunità fino a data da destinarsi, visto che sul soggetto che grida alla persecuzione pendono ancora diversi processi. Tutto questo alla faccia della situazione del Paese. Tanto, cosa volete che interessi a personaggi come Brunetta, Cicchitto, o la pitonessa Santanchè se le manovre lacrime e sangue fatte finora verranno buttate nel cestino. La crisi, per i soldatini arricchiti, è una semplice brezza che sfiora la pelle. Cosa volete che cambi, per loro, un punto percentuale di Iva, un debito pubblico gonfiato dallo spread che si alza, qualche migliaio di aziende in più che chiude. La priorità, ad oggi, è salvare il padrone, facendo a gara per dimostrare chi è il più agguerrito della banda.

Speriamo che il Pd agisca finalmente da partito dotato di spina dorsale rispondendo a muso duro alle minacce che da settimane logorano il Governo di Enrico Letta. Se vorrà fermare l'emorragia da disaffezione dei propri militanti, che alla luce degli ultimi sviluppi comprendono sempre meno la necessità e il senso del governare assieme a certi figuri, il Partito Democratico dovrà arrivare al punto, se necessario, di buttare a mare le larghe intese. Chiedere dunque una verifica di Governo immediata e fiducia da portare in Parlamento per far scoprire definitivamente le carte a Berlusconi e ai suoi. Se il Pdl (o è già Forza Italia? a che punto sono?) staccherà la spina all'esecutivo se ne assumerà le responsabilità e starà al Pd stesso tentare di dar vita ad un mini-governo di scopo (con durata e obiettivi definiti) con il Movimento 5 Stelle il quale dovrà essere chiamato, finalmente, ad un gesto di responsabilità che viene chiesto a gran voce anche da una parte del proprio elettorato. Se l'intransigenza resterà allora che si torni al voto., nulla è peggio di questo continuo stillicidio ad-personam.

A quel punto, però, l'appello andrà rivolto agli italiani. O almeno a quegli italiani che ancora non si sono resi conto dell'abbraccio mortale al quale Berlusconi ha legato l'Italia. A chi ancora non si rende conto dei danni della politica legata al mito di un leader. A quelli che non si sono ancora resi conto che non regge più la favoletta del bello, bravo e onesto che lotta contro gli altri, semplicemente mossi dalla gelosia. A chi non si rende conto che gli "altri" non sono gelosi, ma semplici cittadini onesti che non sopportano l'arroganza e il tentativo continuo di elevare un singolo al di sopra di tutti. Che non sopportano l'idea che la disonestà diventi il modello di costruzione di una società. E se anche queste ultime vicende non riusciranno ad aprire gli occhi dei cittadini, credo che per l'Italia ci siano ben poche speranze.

E allora ci ritroveremo nuovamente con la fila dei servetti e con il capo che urla: "....vieni avanti cretino... tocca a te firmare!"




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